Questo saggio
riproduce con alcune modificazioni il testo di un rapporto
predisposto dagli autori su incarico della Commissione europea
(ottobre 1995). L'incarico era di svolgere delle riflessioni sulle
ragioni e le prospettive di un più ampio coinvolgimento dei partners
sociali, e specificamente dei sindacati, nello sviluppo del "terzo
settore" nei paesi dell'Unione Europea, e di esplorare la
possibilità di "destatalizzare" secondo procedure negoziali alcuni
servizi di interesse generale attualmente forniti prevalentemente
dal settore pubblico.
Le idee
fondamentali di questo saggio si possono così riassumere. Rispetto
alle loro funzioni originarie, i sindacati hanno teso vieppiù a
restringere la loro attenzione a un tipo di attività la cui
importanza relativa sta riducendosi per effetto delle modificazioni
strutturali dell'economia contemporanea: la difesa degli interessi
dei lavoratori per quanto riguarda la retribuzione e le condizioni
di lavoro. I sindacati hanno largamente rinunciato ad assumersi
responsabilità dirette per la soddisfazione dei bisogni
extra-lavorativi dei propri membri, preferendo delegare alle imprese
commerciali e, soprattutto, allo stato il compito di occuparsene, e
tutt’al più preferendo esercitare pressioni (in misura certo
variabile da stato a stato) affinché le politiche pubbliche
corrispondessero agli interessi delle categorie da loro
rappresentati.
Ma l'avvento della
società post-industriale pone in primo piano un tipo di bisogni che
non può essere più soddisfatto in modo adeguato dalle tradizionali
imprese orientate al profitto o dallo stato, e stimola quindi
l'emergenza e lo sviluppo di un terzo settore, quello dell'economia
associativa. Solo alcuni settori sindacali si sono resi conto di
questo, e della progressiva obsolescenza in cui i sindacati
rischiano di cadere se non reagiscono adeguatamente.
Nel libro
si sostiene che un impegno diretto dei sindacati nel mondo
del terzo settore può portare vantaggi al terzo settore,
che potrebbe beneficiare della enorme esperienza dei sindacati
nel campo dell'organizzazione, della mobilitazione della
gente e della promozione della solidarietà; e ai sindacati
stessi, in quanto permetterebbe loro di assumere un ruolo
di guida nei campi che si trovano all'avanguardia dello
sviluppo sociale, assicurandone la sopravvivenza e l'importanza.
Nel terzo capitolo si propongono due direzioni concrete
che un tale coinvolgimento potrebbe prendere, notando comunque
che ve ne sono molte altre.
Sebbene l'idea di
impegnarsi più intensamente nel terzo settore incontri ancora
resistenze negli ambienti sindacali, ci sono anche molti segnali
positivi che fanno pensare a un ri-orientamento di alcuni settori
del mondo sindacale. Nel libro si raccomanda la Commissione europea
di sostenere quei settori e facilitare il loro dialogo con gli altri
soggetti interessati - in particolare con le organizzazioni
rappresentative del terzo settore.
Indice-SOMMARIO
Prefazione
Capitolo 1:
Il
terzo settore
1.Che cos'è il terzo
settore. Definizioni e contenuti
2.Le dimensioni del
terzo settore in Europa e negli Stati Uniti
3.Il contributo del
terzo settore alla creazione di nuovi posti di lavoro
4.Perché il terzo
settore: panoramica sulle ipotesi interpretative
5.Un approccio
strutturale: il terzo settore nell'economia post-industriale
Capitolo 2
SINDACATI E TErzo
settore
1.Resistenze
2.Segnali positivi
3.La recente presa di
posizione del TUC
4.Excursus: terzo
settore e interessi sociali tradizionali