Che futuro aspetta
il Welfare State, messo oggi profondamente in crisi dalla sua
complessità organizzativa e dalle pressioni multiple che la domanda
politica esercita sulle finanze e sui pubblici bilanci? Secondo
Franco Archibugi la sopravvivenza di questo sistema sociale è legata
ad un processo di pianificazione strategica. Dopo unaq attenta
analisi dei cambiamenti intervenuti negli ultimi decenni nelle
preferenze di consumo, nei modi di produzione, nel mercato del
lavoro e nel ruolo dello Stato dei paesi avanzati, l’autore
individua l’esito auspicabile di un simile processo in una nuova
forma di produzione, l’”economia associativa”. Essa è caratterizzata
da libere attività nonprofit, capaci di compensare un’economia
privata di libera impresa in crisi di motivazioni e destinate ad
affiancarsi e integrarsi in un’economia pubblica oberata e
inefficiente, ancora incapace di avviare processi di gestione mirati
al risultato e finalizzati alla programmazione strategica.
2.2.
Nuovi criteri di gestione
dell’intervento pubblico
3.
L’avvenire della pianificazione strategica
3.1.
Il nuovo ruolo “regolatore” del
settore pubblico
3.2.
La pianificazione centrale e
l’intervento diretto
3.3.
La pianificazione articolata o
"sistemica"
5.
La
“contrattazione di piano”
6.
La
contabilità sociale di piano
7.
Il
piano e il nuovo sindacalismo
8.
Il
piano e il movimento organizzato dei consumatori
9.
Il
significato “democratico” della pianificazione strategica
[Alcuni primi
giudizi sul libro di Franco Archibugi: “L’economia associativa”
pubblicato (in inglese) da Macmillan, London, 2000 e St.Martin Press.New
York 2000, e (in italiano) da Einaudi-Comunità, Torino, 2002].
“Nel suo eccellente libro, Franco
Archibugi esplora una questione centrale per il futuro delle nostre
società, quella della integrazione sociale. Egli giustamente mette
in evidenza le condizioni strutturali e istituzionali attraverso
cui si può garantire la preservazione del Welfare State attraverso
la sua trasformazione in una Welfare Society.”
Jacques Delors,
già Presidente
dell’Unione Europea
“Un libro molto
stimolante”
Peter F.Drucker,
Marie Rankin Clarke
Professor of Social Science and Management, Drucker School of
Management
“...Un libro
altamente originale ed interessante…Dissoda completamente nuovi
terreni …Solleva molte questioni che ognuno di noi dovrà affrontare
nei prossimi decenni.”
Christopher Freeman
Director, Science Policy Research Unit, University of Sussex
“….E’ invero
interessante che per un preciso e profondo commento sulla politica
economica americana si deve guardare a Roma, e più presumibilmente
all’Europa”
John Kenneth Galbraith
Harvard University
“Franco Archibugi
spiega come il “terzo settore” costituisce una nuova modalità di
gestione delle economie contemporanee, realizzando nuove forme di
distribuzione non-inflazionistica dei progressi di produttività. ..
La sua opera apre nuove vie ed estende notevolemente il campo
visuale concernente il “terzo settore” che viene a trovarsi al
centro della logica economica e non più ai suoi margini..”
Xavier Greffe,
Professore di
Economia Pubblica, Università di Parigi I (Pantheon-Sorbonne)
“Si tratta di uno
sforzo superiore, un valido contributo ai correnti dibattiti e un
bel modo di sintetizzare i considerevoli contributi dell’Autore nel
corso dei passati anni”.
Patsy Healey
Professore e
Direttore del Centro di ricerche sull’ambiente urbano europeo,
Dipartimento di Pianificazione urbana e regionale, Università di
Newcastle-upon-Tyne.
"Benvenuta l’analisi
costruttiva di Franco Archibugi sui modi in cui i vari gruppi
sociali possono cooperare alla edificazione di una Economia europea
futura “sostenibile”.
David
Lea,
Segretario
generale aggiunto del Trade Union Congress
“Vi è un generale
consenso sul fatto che gli estremi comunismi e fascismi della prima
metà dell’ultimo secolo siano da scartarsi come possibili futuri.
Rimane la questione che cosa dovrebbe avvenire sul terreno
intermedio. Qui sta il settore “terzo” o “volontario”. Esso è
sostenuto dagli economisti liberali che desiderano vedere più
funzioni dello Stato trasferite al mercato; e dalla sinistra che
desidera vedere lo Stato assumere un ruolo sempre maggiore rispetto
al mercato. E’ questo terreno intermedio che Franco Archibugi ha
esplorato con così grande penetrazione e rilevanza, sia in termini
di comprensione di quanto sta avvenendo nel mondo reale, ma anche
sulla base della sua formidabile esperienza, studio e assimilazione
della letteratura. Ciò che egli ha da dire è rilevante sia per il
corrente, ma in mutazione, capitalismo di mercato, ma anche per
quello che può succedere dopo di esso.”
Nathaniel Lichfield
Professore emerito
di Economia e Pianificazione ambientale, Università di Londra.
“Franco Archibugi
elabora e difende la tesi che una “società del benessere” (Welfare
Society) non può svilupparsi e sostenersi senza una
pianificazione strategica che comporti un trade-off contrattato fra alternativi impieghi delle risorse. Questa tesi è
assolutamente vera, ed è mirabilmente sviluppata alla luce del
lavoro della maggior parte degli studiosi che hanno avuto qualcosa
di importante da dire in materia di benessere socio-economico. I
futuri studiosi in questo campo troveranno questo libro una miniera
di buon senso, e di idee ed analisi provocatrici”.
Alex C. Michalos
College of Arts, Social and Health Sciences, University of Northern
British Columbia, (Canada) , Direttore di “Social Indicators
Research, An International and Interdisciplinary Journal for
Quality-of-Life Measurement” (Kluwer)
“E’ stato grande
leggere l’Economia Associativa di Franco Archibugi. E’ un
opus intellettuale di un maturo studioso che riflette sulle tendenze
socio-economiche e politico-economiche della nostra società… Il
termine ‘Economia Associativa’ è quanto mai attraente e stimolante..
E’ un grande lavoro.”
Peter Nijkamp
Professore di
Economia, Facoltà di Economia ed Econometria
Free University of Amsterdam
“Ormai è diventato
impossibile trascurare …il fenomeno [del terzo settore]
nell’economia dei paesi più avanzati; ed è diventato necessario
capire le ragioni della sua crescita e cercare di chiarire le sue
implicazioni sullo sviluppo economico e sulla struttura sociale. E’
quello che ha ottimamente fatto Franco Archibugi in un recente libro
“The Associative Economy”, pubblicato da Macmillan. ….Da questo
sviluppo spontaneo…può nascere un vero e proprio terzo sistema di
organizzazione economica e sociale che si affianchi agli altri due
massimi sistemi, lo Stato e il Mercato. Saremmo allora di fronte a
una “grande trasformazione” delle nostre economie, da uno schema
binario Stato-Mercato a uno ternario Stato-Mercato-Sistema
associativo, nel quale il mercato avrebbe la funzione motrice dello
sviluppo economico attraverso la competizione, il sistema
associativo quello della coesione sociale attraverso la cooperazione
e lo Stato la funzione regolatrice del sistema complessivo
attraverso la programmazione. Questa ipotesi, che Archibugi sviluppa
nel suo libro, non è una previsione, è una proposta. Perché dal
mondo della possibilità (non dell’utopia) essa si concretizzi nel
mondo della realtà, infatti, c’è bisogno che sia assunta come
modello da una forza politica e perseguìta come progetto attraverso
riforme radicali.” (in La Repubblica”, 21.4.019)
Giorgio Ruffolo
Deputato europeo,
già Ministro dell’Ambiente, Presidente del Centro Europa Ricerche
“Un analisi
affascinante…”
Lester M. Salamon
Director, Institute for Policy Analysis, John Hopkins University
“L’economia
associativa di Franco Archibugi è un libro innovativo su alcune
essenziali tendenze della evoluzione dell’organizzazione sociale ed
economica nel tempo presente. L’analisi di Archibugi è originale e
visionaria insieme, e in più – a differenza di altre spiegazioni
complessive fornite da storici e scienziati sociali - è fermamente
radicata nella letteratura economica. Invero, il libro è
impressionante per la sua capacità di argomentare, sulla base di una
rassegna affascinante delle teorie del progresso tecnico e dello
sviluppo economico, sulla emergenza di una tipologia
dell’organizzazione sociale ed economica. Questa sarebbe basata sui
beni immateriali, l’impegno sociale, e un nuovo equilibrio
bilanciato fra il mercato, lo stato e il “terzo” settore”.
Pasquale L.
Scandizzo
Professore di
Economia, Università di Roma II
Direttore di
“Sviluppo economico”
“…libro
impressionante e tempestivo...”
Joseph S.Wholey
School of Policy, Planning, and Development, University of Southern
California, Los Angeles
Senior Adviser, US General Accounting Office, Washington
[da lettere
personali, ricevendo il libro su “L’economia associativa”]
“Caro Archibugi,…
ammiro la tua chiarezza cristallina… ho trascorso alcune ore di
buona lettura… mi ha fatto piacere averti incontrato, seppure tardi,
forse troppo tardi…”
Norberto Bobbio
Senatore a vita
della Repubblica
“Caro Franco, sono
stato felice di ricevere il libro che mi ha ricordato, con molto
piacere, i momenti eccellenti e stimolanti che abbiamo vissuto e
discusso insieme. E, se posso esprimermi così, tu sei stato, come ti
vidi e come ti lessi, un rinfrescante pensatore, sempre alla ricerca
del futuro e di società con più eguaglianza e giustizia”.