Alla fine degli anni 60, si faceva un gran parlare in Europa di “politica dei redditi”, che sembrò essere tuttavia uno strumento della politica economica aggregata per indurre i sindacati ad un maggiore controllo delle proprie rivendicazioni, nell’assunzione che la spinta dei salari nominali potevano danneggiare gli investimenti, il tasso di crescita e quindi migliori possibilità future.

L’assunto era semplicistico. Si cominciò a distinguere una politica dei redditi “del pompiere” tesa come si è detto a “spegnere” focolai di ristagno e di inflazione nello stesso tempo, e una politica dei redditi “dell’architetto” tesa a costruire una distribuzione dei redditi fra categorie e gruppi sociali, e a servire programmi di impiego delle risorse più qualificati e individuati, piuttosto che genericamente indirizzati a dubbie aggregazioni di “investimenti” o “consumi”.

Franco Archibugi e Francesco Forte, per questo libro hanno raccolto una serie di contributi che analizzassero come la politica dei redditi potesse e dovesse essere resa funzionale ed un processo di pianificazione economica, e a convincere le parti sociali che da un negoziato razionale e da soluzioni ottimali, quindi consapevoli dei vincoli, potessero venire soluzioni vantaggiose per tutte le parti in giuoco.

Il libro raccoglie riflessioni e contributi di Franco Archibugi, Vera Cao Pinna, Bruno Contini, Maurizio Di Palma, Francesco Forte e Pietro Merli-Brandini