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COMPENDIO DI
PROGRAMMAZIONE STRATEGICA PER LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
di Franco Archibugi
Alinea - 2005
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Questo compendio è
stato concepito come libro di testo utile ad attività formativa
di breve durata in materia di pianificazione strategica in campo
pubblico. E’ stato concepito come sostegno didattico di 18 Lezioni
per corsi brevi (per esempio: di una intera settimana, intensamente
gestita in attività formativa.) promossi da enti desiderosi di
preparare i propri dirigenti e funzionari a promuovere e gestire un
rinnovamento delle gestioni pubbliche secondo i criteri di una
gestione mirata ai risultati.
Naturalmente la sua
utilità non è quella di preparare ad una capacità autonoma di
introdurre metodi di pianificazione strategica negli enti pubblici.
Ma la sua utilità è quella di “informare” bene i partecipanti ai
corsi su che cosa è, su come si può introdurre e su che cosa è da
attendersi – se introdotta - dalla pianificazione strategica in
campo pubblico.
Indice-SOMMARIO
Prefazione
Lezione 1
Il “programma
pubblico”: dieci regole per la sua progettazione
1. Il programma
pubblico come oggetto della programmazione strategica
2. Alcuni presupposti
logici dell’analisi dei programmi
3. Un “Decalogo” per
la costruzione del programma pubblico
3.1 Valutare la coerenza con i principi di amministrazione vigenti o accettati
3.2 Individuare i beneficiari e analizzare come essi beneficiano del Programma
3.3 Definire e valutare metodi alternativi di intervento del Programma
3.4 Esaminare le compatibilità di programma
3.5 Istituire la misurazione delle prestazioni e dei risultati e la valutazione del Programma
3.6 Valutare i rapporti costi-efficienza, costi-efficacia, e costi-risultato
3.7 Determinare la fattibilità della realizzazione
3.8 Valutare le disponibilità e le fattibilità finanziarie
3.9 Dare flessibilità al Programma
3.10 Prevedere la propria cessazione
1. Una definizione
critica
1.1 “La
programmazione strategica è una “disciplina”/...
1.2. “che addestra
all’impiego di metodi/...”
1.3. “mirati a
migliorare la razionalità delle decisioni (o azioni)/...”
1.4. “nella
gestione sistematica degli affari pubblici.”
2. Benefici attesi
dall’introduzione della programmazione strategica
2.1 Primo aspetto:
migliore conoscenza della coerenza con gli obiettivi
2.2. Secondo
aspetto: migliore conoscenza dei mezzi (e risorse) a disposizione
2.3 Migliore
conoscenza degli effetti ultimi delle decisioni
2.4. Migliore
conoscenza della compatibilità con altre decisioni dello stesso
soggetto decisionale
2.5 Migliore
conoscenza della compatibilità della decisione con altre decisioni
di soggetti decisionali diversi, che operano nello stesso ambiente
2.6 Migliore
conoscenza dei costi e dei risultati indiretti implicati dalla
decisione del soggetto in questione
2.7. Migliore
capacità di valutare i rapporti fra i costi e i risultati
Lezione 3:
La scienza del
management e dell’organizzazione
1.
Il “Planning-Programming-Budgeting System” (PPBS) degli anni ’60.
2. La scienza del
management come contesto
3. La scienza
dell’organizzazione
3.1 L’”organizzazione”
come oggetto di studio e di professionalità autonoma
3.2 I fondamenti
logici di una scienza dell’organizzazione
3.3 La scienza
dell’organizzazione come scienza del risultato
3.4 La scienza
dell’organizzazione come scienza dell’efficienza
4. I risultati e la
loro progettazione
5. La nascita della
programmazione strategica
5.1 La valutazione
autoreferenziale
5.2. La misurazione
delle prestazioni: differenze e analogie fra il settore pubblico e
quello privato
Lezione 4
La programmazione
strategica in un nuovo contesto culturale
1. La “demarcazione”
sempre più netta della programmazione strategica
2. Aspetti della
contro-cultura della pianificazione
2.1 Il processo di
pianificazione di fronte al problema dell’incertezza
2.2. Il processo di
pianificazione di fronte al problema della flessibilità
2.3 Il processo di
pianificazione di fronte al problema dell’ iterazione
2.4. La
programmazione strategica di fronte al problema della razionalità
“limitata”
2.5. La
programmazione strategica di fronte alla critica del principio di
ottimizzazione
3. Verso una nuova
cultura della pianificazione
Lezione 5
La esperienza
federale americana in corso e la legge GPRA
1.1 La legge
federale Usa “GPRA” o “del risultato” (o della programmazione
strategica)
1.2. Importanza e
realizzabilità della legge GPRA
2. II contesto
politico della programmazione strategica americana: la NPRG
2.1. Il “punto di
vista dei cliente” (customer-view)
2.2. Il “partenariato”:
gli”accordi di performance” e i laboratori di reinvenzione (“reinventing
labs”)
3. Conclusioni
Lezione 6
Le sei fasi del
processo ciclico
1. La programmazione
strategica come processo: nelle applicazioni come nello studio
2. I contenuti
essenziali di un processo di programmazione strategica
3. Le “fasi” e le
“sezioni “ del processo
3.1 L’identificazione
del soggetto della missione o mandato, dei destinatari e degli
interessati
3.2 La strutturazione
di programma (program structuring) e l’elaborazione
3.3 connessa degli
indicatori di programma
3.4 La misurazione
delle prestazioni e gli indicatori di efficienza e di risultato nel
processo di programmazione strategica
3.5 La
progettazione (o “ingegnerizzazione”) dei programmi, la
specificazione delle azioni e la gestione dei progetti 68
3.6 L’analisi del
costi e il bilancio di programma (program budgeting)
3.7 II monitoraggio
Lezione 7
Fase 1: Mandati e
missioni delle unità di pianificazione
1.1 Molte
pianificazioni: un metodo comune da sviluppare
1.2 Diversità e
omologazione delle esperienze
1.3 Nascita dell'Udp
o metamorfosi in Udp
1.4 Fattori critici
nell'introduzione nelle Udp della programmazione strategica
1.5. Fattori di
successo nell'introdurre nelle Udp la programmazione strategica
1.6 La fungibilità
operativa come base della gestione delle Udp
2. Mandati e missioni
2.1
L'identificazione dei mandati e/o delle missioni della Udp
2.2 Il ruolo
limitato dei mandati formali
2.3 Un rapporto
funzionale fra normativa e pratica della programmazione
2.4 La
re-definizione informale delle missioni
2.5 L'analisi degli
stakeholders pregiudiziale alla definizione della missione
2.6 La
chiarificazione dei mandati e delle missioni
2.7 La
dichiarazione di missione
Lezione 8
Fase 2: La
strutturazione di programma
1.1
L’individuazione dei problemi strategici
1.2 Come vanno
descritti i problemi strategici
1.3 I quattro
approcci di Bryson all’individuazione dei problemi strategici
1.4 Il test della
“cartina di tornasole” per i problemi strategici
1.5 Formulazione e
adozione di strategie e piani per gestire i problemi
1.6 Risultati e
benefici desiderati
1.7 Due approcci
alla costruzione delle strategie
1.8 I piani
strategici
2. La strutturazione
di programma
2.1 Il programma e
la "struttura di programma"
2.2 La relazione
fra obiettivi
2.3 La struttura di
programma
2.4 La
strutturazione generale di programma
2.5 L'analisi (e
valutazione) di programma
2.6 Strutture di
programma e indicatori di programma
2.7 Struttura di
programma e matrici di interazione con altri programmi
Lezione 9
Fase 3: La misurazione
delle prestazioni programmatiche
1. Obiettivi e azioni
come “prestazioni” (performances)
3. Una vasta gamma di
fonti per la misurazione delle prestazioni
4. Gli indicatori di
prestazione
4.1. Definizione
degli indicatori di prestazione
4.2 Indicatori di
“prodotto” e di “effetto”
5. Altri criteri
connessi all’identificazione degli indicatori
6. Lessico e concetti
GPRA della misurazione degli obiettivi e delle prestazioni
7. Interconnessione
fra misurazione delle prestazioni e “ingegnerizzazione” dei
programmi
8.La definizione degli
indicatori di prestazione-mezzo
8.1. Attenzione
critica al modo di usare la separazione fra i due tipi di
indicatori: di obiettivo e di mezzo
8.2. Importanza
degli indicatori di prestazione/mezzo per valutare la pertinenza
dell’intervento pubblico
9. Indicatori
temporali di prestazione/traguardo
Appendice 1. Vari
esempi di indicatori di prestazione
A. Prestazioni
amministrative
B. Prestazioni
degli impiegati
C. Prestazioni di
ingegnerizzazione e sviluppo del servizio o del prodotto
D. Prestazioni
finanziarie
E. Prestazioni
degli impianti e delle infrastrutture
F. Prestazioni
previsionali
G. Prestazioni dei
sistemi d’informazione
H. Prestazioni
legali
I. Prestazioni
gestionali
J. Prestazioni
relative alle lavorazioni ed alle prove dei prodotti
K. Prestazioni di
produzione/spedizione
L. Prestazioni del
personale
M. Prestazioni del
provveditorato / servizio acquisti
N. Prestazioni del
controllo della produzione
O. Prestazioni
relative alla sicurezza
P. Prestazioni di
assicurazione della qualità
Appendice 2. Un
esempio di definizione degli indicatori di prestazione: il
dipartimento federale dei trasporti (DOT) degli Stati Uniti
1.Obiettivo
strategico n.1: Sicurezza
2. Obiettivo
strategico n.2: Mobilità
3. Obiettivo
strategico n.3: Crescita economica e commercio
4.Obiettivo
strategico n.4: Ambiente umano e naturale
5. Obiettivo
strategico n.5: Sicurezza nazionale
Lezione 10
Fase 4: Progettazione
(“ingegnerizzazione”) dei programmi, dei progetti e delle operazioni
1. Specificazione del
programma
2. La
“ingegnerizzazione” nel processo di programmazione strategica
3.Una procedura per
la “ingegnerizzazione” dei programmi
3.1 Costituzione di
un gruppo di progettazione
3.2 Individuazione
dei progetti componenti il programma di azioni
3.3 Individuazione
delle alternative
3.4. Scelta della
tecnica di valutazione
3.5 Sviluppo delle
alternative
3.6. Progetto
esecutivo
3.7 Confronto tra i
vari progetti e stesura del bilancio di spesa
4. Costruzione del
diagramma di flusso e del diagramma temporale di un progetto
5. Guida alla
progettazione dei programmi di azione
5.1 La definizione
dei progetti
5.2 . La
definizione delle risorse
5.3 Indicatori per
ogni tipo di azione che si progetta per il conseguimento del
programma
5.4. Verifica
finale del programma
Lezione 11
Fase 4 bis: Guida
alle operazioni singole della “re-ingegnerizzazione”
1. La
reingegnerizzazione come “decomposizione” delle operazioni in corso
2. Il processo di
re-ingegnerizzazione articolato in tre fasi e nove operazioni
3. Il supporto
tecnologico per la re-ingegnerizzazione
4. Le attività
“essenziali” da svolgere e i “quesiti chiave” per ciascuna delle
nove operazioni della re-ingegnerizzazione
4.1 Operazione 1:
Ridefinire la missione e le finalità strategiche
4.2. Operazione 2:
Identificare i problemi inerenti alle prestazioni e stabilire i
miglioramenti da attuare
4.3 Operazione 3:
Decidere per la ristrutturazione
4.4 Operazione 4.:
Organizzare la condotta del progetto
4.5 Operazione 5:
Analizzare il processo da ristrutturare e definire le alternative
realizzabili
4.6 Operazione 6:
Scegliere l’ alternativa da applicare e predisporre la
documentazione
4.7. Operazione 7:
Pianificare la gestione dei nuovi processi
4.8 Operazione 8:
Preparare il personale ad affrontare ed accettare i cambiamenti
4.9.Operazione 9:
Stimare i risultati
Lezione 12
Fase 5: Il bilancio
di programma: che cosa è, a che cosa serve
1. Il bilancio di
programma a fronte della tradizionale contabilità di stato
1.1 Il “bilancio”
dell’ente pubblico
1.2 La
dissociazione del bilancio pubblico dai suoi effettivi risultati
1.3 Gli effetti di
“inganno” della dissociazione
1.4 Lo spreco delle
risorse
1.5 La
programmazione strategica e il bilancio degli enti
2. Verso la riforma
della contabilità pubblica: il “bilancio di programmazione”
2.1 Una contabilità
di bilancio dedotta dalle varie fasi precedenti del processo di
programmazione strategica
2.2 Conformità
formale e difformità sostanziale fra le strutturazioni di bilancio
di Udp di diverso livello
2.3 Interazione fra
la strutturazione di bilancio di programmi di basso e di elevato
livello
2.4 L’interazione
fra struttura di programma e bilancio di programma
2.5 Il bilancio di
programmazione come verifica di coerenza della struttura di
programma
3. Criteri di
costruzione del bilancio di programma
3.1 La congruità
dei costi con gli obiettivi
3.2 L’importanza
della tempificazione, e del rapporto tempi-costi-risultati
3.3 Il rapporto
concatenato obiettivi-strumenti anche nella programmazione
finanziaria
3.4 Il confronto
fra bilancio ex ante e bilancio ex post
4. La relatività
sistemica dei bilanci
Lezione 13
Fase 5bis: Dal
bilancio tradizionale al bilancio di programma (o di prestazione)
1. Procedure di
passaggio dal bilancio pubblico di spesa (tradizionale) al bilancio
di programma
1.1. Rettifiche da
apportare al Bilancio finanziario (a cominciare da quello statale)
per realizzare il corrispondente Bilancio di programma
1.2. Difficoltà nel
creare legami tra risorse di bilancio, programmi, prestazioni e
risultati
1.3 Precisazioni sul
glossario essenziale
1.4 Come rendere
chiari e comprensibili i rapporti tra finanziamento di bilancio e
Piani di prestazione
1.5 Le informazioni
necessarie per tutti gli organi di decisione politica (governi,
parlamenti, etc.) alle diverse scale
2. L’ integrazione tra
strutture di bilancio, misure di prestazione, strutture finanziarie,
strutture di management
2.1 L’integrazione
nel bilancio delle misure di prestazione
2.2. L’integrazione
tra strutture di bilancio e di management autorevole e flessibile
2.3. L’integrazione
tra strutture di bilancio e strutture finanziarie
Lezione 14
Fase 6: Sistemi di
monitoraggio e controllo dei risultati
1. Le ragioni del
monitoraggio
2. Risultati e
benefici del processo di monitoraggio
3. Il controllo dei
risultati
4. L’uso del
monitoraggio e del controllo dei risultati come fattore di input per
la programmazione strategica (iterativa)
5. Gli indicatori per
il monitoraggio e il controllo dei risultati
6. Spunti per la
costruzione di un sistema di controllo dei risultati
7. Il progetto di
misurazione della performance del GASB
8. Controllo e
revisione dei risultati con gli stakeholders
8.1. Introduzione
8.2. Gli
indicatori-chiave del successo
9. Il monitoraggio
attraverso l’esplorazione ambientale
9.1 Valutare le
intenzioni, i partecipanti e il tempo necessario
9.2 Identificazione
dei problemi-chiave
9.3 Analizzare i
problemi
9.4 Creare
informazioni utili per il processo decisionale
Lezione 15
Programmazione
strategica e valutazione: considerazioni generali
2. Condizioni e limiti
generali della valutazione strategica
2.1 I fondamenti
epistemologici della valutazione
2.2 Le determinanti
dell’utilità sociale
2.3 La formazione
dei valori sociali
2.4 Le sedi di
espressione della valutazione sociale
2.5 L’utilità
sociale, in quanto valutazione sociale, chiede adeguate “gerarchie”
di valutazione
3. Le condizioni
istituzionali di un sistema di valutazione
3.1 Gerarchia
sistemica della decisione e, quindi, della valutazione
3.2 La complessità dei
sistemi di relazione obiettivi-azioni e dei loro effetti ed impatti
3.3 La valutazione
e l’azione: loro circolarità
3.4 L’esplicitazione
dei criteri di valutazione
3.5 I rischi di
“sub-ottimizzazione”
3.6 Il riferimento
a decisioni/valutazioni a differenti livelli amministrativi
Lezione 16
Programmazione
strategica a diverse scale
1. Programmazione
strategica e situazioni decisionali
2. Le situazioni
decisionali
2.1 Le situazioni
decisionali non sempre chiedono una precisa determinazione del
valore sociale
2.2 Valore
“monetario”: quando è necessario?
3. Ancora sui rischi
di alcuni discutibili criteri di valutazione
3.1 Il criterio:
“prima il bilancio, poi l’impiego”
3.2 Il criterio
dei “bisogni essenziali”
3.3 Il criterio
degli “standards”
3.4 L’approccio in
base a “criteri tecnici”
3.5 Indici di
performance finanziaria
3.6 L’analisi dei
costi decisionali
4. Decisioni ed
informazioni
4.1 I fattori di
complessità nelle decisioni
4.2 Sistemi
espositivi di aiuto alla decisione
4.3 Tipologia dei
sistemi di valutazione e sistemi informativi
5. Procedure di
decisione che possono rendere più agevole il processo di valutazione
5.1. La nozione di
“confronto di “soglia”
5.2. Vincoli al
posto di valori
5.3. Il metodo del
“miglioramento-semplice”
5.4.I bilanci di
prestazione
6. Conclusioni
Lezione 17
La scelta dei
metodi e delle tecniche di valutazione
1.1 “Disponibilità
a pagare” e “costo di opportunità”
1.2 Sulla
selezione del metodo
2.Altre considerazioni
generali sulla scelta dei metodi
2.1 La valutazione
degli “effetti”: importanza del riferimento alla struttura di
programma
2.2 Differenti
modi di applicare il modello generale di valore
Lezione 18
Pianificazione e
valutazione: implicazioni disciplinari
1. Verso un sistema di
valutazione più adeguato ai processi di programmazione
1.1 Obiettivi
programmatici e criteri di valutazione
1.2 II caso delle
valutazioni multi-obiettivi
1.3 Il caso di
valutazioni strategiche multi-obiettivi simulate
2. Le implicazioni
disciplinari della valutazione
2.2 Analisi e
sintesi nella valutazione
2.3 La valutazione
e le competenze disciplinari
2.4 La sintesi delle
valutazioni d’impatto e le nuove tecnologie della valutazione
2.5 Il processo di
pianificazione e la sua “razionalità” operativa
2.6 Qualche
conclusione sulle implicazioni disciplinari della valutazione e
programmazione strategica
3.
Verso una nuova disciplina della pianificazione (e valutazione)
strategica
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